Ho iniziato a fare la raccolta differenziata quando vivevo a Sydney e ricordo che, una volta rientrata in Italia, rimasi basita nel vedere che a Genova ben poche persone la facessero.
Se devo essere sincera trovo vergognoso che in alcuni quartieri di Genova (i più fighetti tra l’altro) non esistano ancora i bidoni per la raccolta dell’umido. Pazzesco!
Ho sempre pensato che fare la raccolta differenziata fosse importante e un modo per rispettare il nostro pianeta e così, anche nella mia mini casetta milanese di 30 metri quadri differenzio tutto: ho più bidoni della spazzatura che pentole, ma va bene così!
Basta volerlo e ci si ingegna, no?
Recentemente sono stata ospite di Eni alla Maker Faire di Roma, la fiera dell’Innovazione più importante del mondo, dove ho avuto la fortuna di imparare moltissime cose e di rendermi conto di quanto la raccolta differenziata sia ancora più importante di quanto pensassi.
Cosa si fa con i rifiuti umidi?
Quante volte vi è capitato di fare una centrifuga o un estratto e di pensare che fosse proprio un peccato dover buttare via tutti quegli scarti? A me spesso onestamente, ma quando ho scoperto che quegli stessi scarti possono essere utilizzati per produrre biocarburanti (come il Diesel + di Eni per intenderci) per le nostre macchine, mi sono sentita meno in colpa!
Mai e poi mai avrei pensato che con l’umido si potesse creare un carburante grazie alla tecnologia Eni “Waste to Fuel” per la produzione del quale viene quindi ridotta l’emissione di CO2*.
(*) Brevissimamente, un eccesso di CO2, un gas che si forma nei processi di combustione, comporta danni ambientali come quello di mettere in pericolo l’esistenza dell’Ozono, uno strato gassoso presente nell’atmosfera che protegge la Terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal sole, e il surriscaldamento climatico poiché la CO2 impedisce alla terra di rilasciare il calore accumulato per l’irraggiamento solare durante il giorno.
Cosa fare con gli oli vegetali esausti?
Ok, siamo d’accordo, il fritto non è proprio il top per la salute, ma siamo anche d’accordo sul fatto che sia davvero buonissimo. Non trovate? E allora, una volta ogni tanto ci sta fare una frittura scegliendo l’olio migliore (io personalmente non friggo mai, ma quando lo fa la mia mamma usa l’olio extravergine di oliva). Cosa fare però dell’olio una volta utilizzato?
Se mi dite che lo buttate nel lavandino o nel wc vi tiro un coccone sulla testa eh! E ora che faccio anche Boxe vi faccio male eh! Ovviamente scherzo sul coccone, ma non sullo sgridarvi nel caso in cui lo faceste perché quell’olio è tremendamente inquinante: pensate che un litro di olio inquina un milione di litri di acqua (equivalente al fabbisogno di una persona per 14 anni!!!) distruggendo completamente l’ecosistema.
Ora, mettiamo che a voi del mare e dell’ecosistema non freghi un fico secco (dubito siate così cinici in realtà!), ma se vi dicessi che quell’olio esausto viene mangiato dai pesci che poi finiscono nel vostro piatto?! Bene, ma non benissimo, non vi pare?
Cosa fare quindi? Trasferite l’olio utilizzato in una bottiglia di plastica e portatelo in un centro di raccolta che lo smaltisca – alcune di voi mi hanno detto che nei supermercati ci sono dei centri di raccolta, oppure andate nelle discariche o informatevi tramite l’AMIU. Mi raccomando!
Anzi, vi chiedo un aiuto: avete voglia di indicare nei commenti dove si può smaltire l’olio nella vostra città? Ci fareste un regalo immenso!
Cosa viene fatto con questo olio una volta riciclato? Anche l’olio può essere trasformato in bio-carburante attraverso la speciale tecnologia Ecofining di Eni.
Differenziate più che potete!
Sulla differenziazione di plastica, carta, vetro e latta non sto a tediarvi perché credo che ormai siano entrate a far parte delle nostre abitudini o quantomeno me lo auguro! Per l’umido e l’olio, invece, vi invito a non sottovalutare più la differenziazione nel caso in cui non vi ci foste ancora dedicati.
Sarò strana, ma quando vado a buttare la spazzatura con i miei 5 sacchetti: umido, carta, plastica e lattine, vetro e l’indifferenziata (che poi devo ancora capire perché esista l’indifferenziata – della serie: “Non so dove buttarlo…lo butto nell’indifferenziata così non sbaglio!”) mi sento orgogliosa di me perché mi sembra di aver fatto qualcosa di utile per il Pianeta in cui vivo e mi indigno quando vedo persone la cui spazzatura è ancora unica e piena di qualsiasi cosa.
Quindi differenziate più che potete e sgridate (in buon modo!) chi non lo fa spiegando loro come mai sia così importante farlo per noi e per il nostro Pianeta.
In collaborazione con Eni