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Soia: Sì o No?

Non voglio addentrarmi in un argomento che non conosco bene, quello però che posso dirvi è che la soia fermentata (tempeh, miso, tamari e soyu -contiene glutine) è da prediligere a tutti i prodotti derivati dalla soia “lavorata” (tofu, latte di soia, yogurt di soia -perché ha come base il latte di soia), proprio per gli effetti benefici della fermentazione sui batteri del nostro intestino, che una dieta “moderna” prende sempre un po’ a cazzotti. Poveri batteri!

Una cosa che dovete sapere è che la soia contiene sostanze chiamate fitoestrogeni, ovvero sostanze che “mimano” gli estrogeni nel sangue. E questo cosa vuol dire? Questo significa che chi ha problemi legati al ciclo mestruale -es.PMS- o agli organi dell’apparato riproduttivo -es. cisti ovariche ed endometriosi- dovrebbe eliminare o quantomeno ridurre drasticamente il consumo di soia (ammessi solo saltuariamente i prodotti di soia fermentata). Perché? Perché PMS, endometriosi e cisti ovariche -ma anche malattie più gravi come i tumori all’utero, alle ovaie e al seno- sono legati a quella che viene chiamata “dominanza di estrogeni”. Questo significa che il vostro corpo produce più estrogeni che progesterone, generando quindi questa dominanza da parte degli estrogeni. Questi ultimi sono ormoni definiti “pro-crescita” e stimolano la divisione cellulare, quindi se il vostro corpo ne produce molti di più di quanti non riescano ad essere “disattivati” ed eliminati dal fegato, questi si accumulano nei tessuti provocando “escrescenze anomale” come fibrosi all’utero, cisti ovariche, endometriosi, cisti e tumori al seno -e anche ingrossamento e tumore della prostata per gli uomini-.

La soia contiene anche goitrina, una sostanza che in inglese viene definita “goitrogenic”, che si pensa possa rallentare la funzione della tiroide interferendo con l’assimilazione di iodio nella tiroide -gli ormoni della tiroide (T4 e T3) sono costituiti principalmente da iodio- favorendo la formazione del gozzo -la tiroide si ingrossa per cercare di far entrare più iodio-.

Se avete problemi di ipotiroidismo probabilmente sarete già stati ammoniti dal consumare soia -e anche crucifere come cavolo, broccoli, cavolfiore, poiché anch’esse contengono goitrina-, recenti studi però hanno dimostrato che solo in caso di pregressa carenza di iodio e selenio -il selenio serve per convertire l’ormone tiroideo T4 nella sua forma attiva T3-, la soia, così come le crucifere, può avere effetti “anti-tiroidei”.

Tenuto conto che la maggior parte dei problemi di ipotiroidismo sono legati a fattori diversi da una carenza di iodio e selenio, eliminare dalla dieta alimenti così ricchi di sostanze antitumorali come le crucifere mi sembra un po’ azzardato, per quanto riguarda la soia invece, se proprio la adorate, il mio consiglio è di consumarla in moderazione, prediligendo quella fermentata.

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