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Come Ho Eliminato la Candida Definitivamente: La Mia Storia

Questo post è come una sorta di diario e racchiude tutta la mia storia (e le mie sofferenze) per debellare definitivamente la candida.

Questo post è per tutti coloro che combattono da tempo e che hanno perso le speranze.

Guarire definitivamente si può e io ne sono la prova vivente.

Diario della mia guarigione dalla candida: 15 Giugno 2017

Esattamente sei mesi fa iniziava il mio percorso per liberarmi della candida che mi stava devastando mentalmente e fisicamente da tempo. Troppo tempo. (qui trovate il post scritto il 12 Dicembre).

Ora sto bene come non mai. Sono rinata. Sono una donna nuova. E oggi voglio condividere con voi il mio percorso, che, preparatevi, è lungo, tortuoso, pieno di cose belle e brutte, dell’amore di tante persone, del mio dolore, dei miei errori e di cose anche un po’ strane…siete pronti?

Un breve accenno a quando è iniziato tutto.

Ero a Sydney. Tre anni fa ormai. Stavo vivendo un periodo di grande stress. Avevo dovuto lasciare la casa in cui vivevo e mi ero trovata catapultata in casa di quello che allora era il mio ragazzo che conviveva con altre 3 persone. Grazie al cielo mi ha ospitata, se no sarei davvero finita sotto un ponte, ma penso che nessuno dei due fosse pronto per un passo del genere dopo neanche quattro mesi di relazione. Io ero super stressata, lui sballottato da questa novità. Ora, dopo tanti percorsi “psicologici” -chiamiamoli così-, ho capito che iniziando a vivere insieme sono entrata nella modalità “donna di casa” abbandonando la mia femminilità. Complici il grande stress fisico ed emotivo e questo cambiamento nella mia testa ho iniziato ad avere perdite “ricottose” copiose a livello vaginale. Ero infastidita e depressa.

Da completa ignorante non avevo immaginato fosse candida. Poi, in Australia, non avevo una ginecologa e, così, non ho fatto nulla. Me la sono tenuta per un lunghissimo anno. Molto probabilmente a livello intestinale c’era già visti i miei trascorsi (celiachia), ma non era mai esplosa con questa forza.

Rientrata in Italia, iniziando a studiare Nutrizione Olistica e facendo i questionari che di solito do ai miei clienti mi sono resa conto che avevo il 99% dei sintomi!!!

Ciò che mi devastava era il modo in cui influiva sul mio umore: ero depressa, nervosissima, fuori controllo, a volte mi sembrava che qualcuno si impossessasse di me e si comportasse in modi assurdi che non riconoscevo come miei, ed io, ero ero solo una spettatrice inerme. La digestione, poi, era ko. Perdite vaginali erano all’ordine del giorno così come i pruriti, peggiorati non appena la ginecologa aveva provato a darmi degli ovuli o antibiotici locali. Un delirio. Me la sarei staccata!

Una volta capito che si trattava di candida, ho iniziato a provare qualsiasi integratore e farmaco spendendo valanghe di soldi. Seguivo una dieta rigida senza zuccheri e prendevo gli integratori più o meno per un mesetto. La candida spariva. Poi, dopo poco ritornava. Più cattiva di prima.

La mia ginecologa mi aveva fatto presente anche del lato emotivo della candida: la candida era il mio modo inconscio di tenere distante il mio ex ragazzo. Effettivamente non eravamo felici, nessuno dei due. C’era qualcosa di forte che ci teneva uniti, ma forse nessuno dei due sapeva davvero cosa fosse. Forse mi ero che fissata fosse l’uomo della mia vita, e si sa, noi donne quando ci fissiamo su una storia siamo inamovibili. Errore madornale.

Ad Ottobre, con la morte nel cuore, decido di lasciarlo.

Mi dico: “Tolta la causa, ora va via anche la candida”. Errore madornale numero due.

Io si, avevo lasciato lui, ma lui non aveva lasciato né il mio cuore, né tantomeno la mia testa.

Forse starete pensando che questo non centri nulla, ma vi assicuro che il lasciar andare questa persona e questa storia è stato indispensabile per guarire.

Torniamo a noi. A Novembre ad un corso di Raw Food che avevo tenuto a Milano incontro lei, Claudia, una donna splendida e con un cuore immenso. Mi racconta della sua “battaglia” con la Candida e di come in tre mesi era rinata. Il suo approccio era completamente diverso da quello avuto fino a quel momento: bisognava ripulire profondamente l’organismo e l’intestino, alcalinizzare (la candida vive in un ambiente acido) e seguire una dieta restrittiva per 3 mesi minimo. Non c’era scampo.

Ecco così che mi imbarco in questo lunghissimo percorso di rinascita fisica ed emotiva. 

Era il 15 di Dicembre.

Inizio il primo mese utilizzando dei prodotti per fare un detox di fegato e intestino. Ovviamente i primi giorni mi sentivo molto stanca e spossata, ma nulla di insopportabile. Seguivo una dieta super restrittiva visto che all’epoca non mangiavo pesce. Avevo introdotto qualche uovo giusto per mettere dentro qualche proteina, ma mangiavo solo della gran verdura, olio di oliva, olio di lino, olio di cocco e grano saraceno ogni tanto (niente frutta a guscio né semi). Un po’ pochino. Mannaggia a me! Volevo ucciderla e farla morire di fame. Il problema però è che di fame stavamo morendo anche io e, con me, anche il mio sistema immunitario.

Leggendo qua e là e seguendo consigli di un’amica mi avventuro nel mondo degli enteroclismi (2 litri di acqua sparati su e poi…via tutto!). Ero talmente intossicata per via di tutte le tossine che stava liberando la candida mentre moriva che erano un sollievo…ma, come sempre nella mia vita, ho esagerato. Li ho fatti tutti i giorni per più di 10 giorni. A volte ne facevo due, uno normale di sola acqua e uno con il caffè (stimola la detossificazione del fegato – e le tossine liberate dalla candida mentre muore vanno tutte li). La mia flora batterica, per quanto ballerina fosse, se ne era andata via per sempre.

Ecco così che verso l’Epifania mi viene prima un mega raffreddamento e poi la mazzata finale: l’influenza gastro-intestinale. Il mio sistema immunitario era ko. E se il sistema immunitario è ko la Candida non se ne andrà mai e poi mai, visto che è proprio lui a doverle tenere testa.

Eccomi così arrivata ai 48 kg, mai visti prima sulla bilancia. Ero partita da 53. Sono alta 1,65. Ero uno scheletro che camminava. Tutt’altro che il ritratto della salute.

Il mese di Gennaio credo sia stato uno dei mesi più difficili della mia vita.

Stavo male da morire e lavoravo come una matta.

All’epoca avevo iniziato un secondo detox di fegato e intestino con delle erbe consigliatomi dalla mia professoressa Canadese. Qualsiasi cosa mangiassi diversa dalla verdura e dalle uova mi faceva venire nausea e mi faceva sentire intossicata. E’ una sensazione strana da descrivere, ma era come mi sentissi esplodere dalla quantità di tossine presenti nel mio corpo. Stavo così male da non riuscire a mangiare. Il fondo lo ho toccato una domenica. Dopo un corso a Milano al Sabato mi ero fermata per fare delle consulenze la sera e la mattina successiva. Ero stremata. Mi sono svegliata e ho bevuto acqua e limone. Ho “pranzato” alle 16.00 arrivata a Genova con un brodo vegetale. Mi sentivo uno straccio e intossicata come non mai. L’unico modo per sentirmi bene era stato fare un’enteroclisma. Una situazione insostenibile. Eh si, la candida è molto peggio quando muore rispetto a quando è viva, ma io mai avrei pensato di poter stare così male. 

Ora penserete, adesso inizia la risalita…

Invece no.

Il 30 Gennaio vado a farmi vedere da un luminare di Naturopatia, Padre Emilio Ratti, qui a Genova. Mi da una sfilza di integratori per tirarmi su perché ero veramente ko. Non avrei retto ancora molto, anche perché non c’era verso di mettere su un etto.

Durante la visita gli chiedo se posso concedermi una tazza di cacao. Mi dice di si.

Arrivata a casa, me la faccio subito. Che buona!

Il giorno dopo ero piena di candida (vaginale) ed ero depressa come non mai. Tutti i sacrifici fatti fino ad allora non erano serviti a nulla. Era bastato un cucchiaino di cacao per mandare tutto all’aria. Non ci volevo credere.

Parto e vado a fare un tampone. La mia ginecologa mi urla di tutto dicendomi che sono rigida come un bacco, che sono io ad autopunirmi con la candida e che se non mi lascio andare non ne uscirò mai. Non riesce quasi a fare il tampone da quanto il mio utero è serrato. “Ovviamente” in tutto questo star male il ciclo era saltato. La storia con il mio ex mi aveva devastata più di quanto pensassi. Io però non sapevo come lasciarmi andare. Avevo bisogno di aiuto.

Io non mi sentivo io. Era una sensazione strana. Era come se non fossi nel mio corpo. Non lo so, è strano spiegarlo. Mi sentivo un automa. Ero un fantasma che camminava e che sorrideva quando lavorava e che raccoglieva tutte le energie che aveva per far stare bene le persone durante le consulenze ed i Workshop. Il lavoro è lavoro dopotutto.

Il 31 Gennaio, nonostante stessi malissimo, faccio la prima idrocolon terapia da MirLaTenda, un centro di Medicina Integrata, a Genova con il Dott. Storace. Ci sono tracce di candida, ma molto poca. Mi trova l’intestino rigido come me. Mi da delle goccine omeopatiche per rilassare l’intestino e dei probiotici mirati.

Dopo 15 giorni di cura (di Padre Emilio e del Dott.Storace) e dieta con pesce e uova tutti i giorni stavo meglio. Mi sentivo più in forze. La candida c’era sempre nel senso che ogni volta che facevo lavaggi vaginali (e li facevo tutti i santi gironi) lei usciva copiosa, ma ci stava, stava morendo e da qualche parte doveva pur uscire.

A metà Febbraio vado due giorni in montagna per staccare la spina. Inizio a stare meglio. Inizia la risalita verso la nuova me.

Faccio la seconda Idrocolon. Non c’erano più tracce di candida nell’intestino. Mi sentivo meglio. Uscita ho detto a mio papà: “Mi sento di nuovo io. Prima mi sembrava di avere un fantasma che camminasse un metro avanti a me”. Papà è felice di vedere di nuovo i miei occhi che ricominciano piano piano a brillare. Prima erano spenti. Assenti. Non emanavano luce. Io non ero dove era il mio corpo. Non so come spiegarla, ma era una sensazione bruttissima.

Ripeto la stessa frase ad una carissima amica, Marika, una Spiritual Life Coach con la quale ho fatto un altro percorso parallelo di guarigione. Lei, che con le entità diciamo “ultraterrene” se la cava molto bene (lavora molto con gli Angeli), mi prende la mano e mi testa. Si accorge che ho un’entità attaccata a me che mi sta succhiando energia. Queste sono cose un po’ personali, su questo sorvolo. Stacca questa entità e la benedice. La benediciamo. Sono libera. Siamo liberi.

Parlando con il dott.Storace che mi ha fatto l’idrocolon, mi consiglia di fare un test delle intolleranze con il vegatest*. Sua moglie, Cristina Manicardi, è una Naturopata bravissima. Me la consiglia. Non me lo faccio ripetere due volte. Vado da lei dopo pochi giorni curiosa di vedere se c’è qualche alimento che mangio continuamente che possa darmi fastidio. Mi testa. Non riesce a testare nulla perché la mia energia vitale è circa al 30%. Bassissima. Non appena le parlo dell’entità che Marika aveva trovato, lo strumento non emette più suoni: energia vitale non percepita. Zero. Si spaventa. Ci spaventiamo. Non ci perdiamo d’animo. Nessun alimento mi fa bene in quel momento, nessuno può darmi la forza per tirarmi su. Solo una cosa fa fare un bel balzo alla mia energia: due Psycophit, un mix di fiori di Bach, Australiani e Californiani. 13A e 13B. Non me li scorderò mai. Provate ad indovinare a cosa sono legati? RIGIDITA’ PSICO-FISICA. Azzeccato! Sono io.

Inizio a prendere questi granuletti che, a poco a poco, mi cambiano, mi trasformano, mi ammorbidiscono. I ragazzi non sono più alieni, ma sono persone da considerare e guardare. A poco a poco mi scongelo, come dice la mia amica Vale, senza la quale non sarei mai riuscita ad uscire da tutto questo.

Il percorso però è ancora molto lungo. E’ solo inizio Marzo.

Il mio ex c’è sempre. E’ nei miei pensieri ogni giorno e nei miei sogni ogni dannata notte. E’ sempre li. Non riesco a mandarlo via, a lasciarlo andare.

Marzo vola. La candida esce sempre, ma senza che io abbia mai fastidi. Inizio a stare meglio. Non c’è alcun dubbio. Gli integratori che prendo sono sempre meno e ho di nuovo la forza di fare esercizio.

Ad Aprile sono pronta per salire di nuovo sul mio adorato mat. A praticare yoga. A riconnettermi con me stessa. E’ un buon segno.

Finalmente mi concedo un vodka-tonic. Cavolo! Era ora! A me non frega nulla di bere, ma era il segno che mi ero lasciata andare, che la mia rigidità stava cedendo. Prima fase di scongelamento completata.

Non ho toccato frutta, dolci, carboidrati, niente di niente. Volevo solo concedermi un drink con le mie amiche.

Reazioni avverse? Nessuna!!! Yeah!

Mi sentivo decisamente meglio. Avevo ripreso i miei chiletti ed ero più serena. Il ciclo, però, non è ancora tornato. E io lo sapevo dentro di me che l’arrivo del ciclo avrebbe decretato la fine di tutto perché avrebbe significato che il mio corpo era di nuovo in equilibrio.

Lo Psycophit è finito e la Rapa è parzialmente scongelata.

Cristina, la Naturopata, mi testa e la mia energia e questa volta è al 70%. Yeah! Mi testa di nuovo gli Psycophit e ne esce uno legato ad un immagine particolare: raffigurava un uomo su una bicicletta con le ruote grandi, lento e affaticato, con affianco tutti con la bici da corsa. Era come mi vedevo io: stavo bene, si, ma ero lontana dall’Emanuela che avrei voluto vedere. Che avrei voluto essere. 

Inizio il ciclo con il nuovo Psycophit. 31A e 31B. Nei successivi 40 giorni succedono cose super: faccio l’atto per la casetta di Milano,  prendo accordi con CityZen per diventare la loro Consulente in Nutrizione Olistica e, last but not least, mi taglio i capelli e cambio look. Per una donna vuole dire molto. Un nuovo capitolo della mia vita si apre.

Si presenta però pesto un altro momento di sconforto: ho di nuovo delle perdite (tipo candida) e non capisco se siano associate al trattamento osteopatico fatto dalla mia super amica (quasi) osteopata Vale (avendo mandato sangue all’utero probabilmente erano residui mai eliminati), o se sono io a sbagliare sempre qualcosa. Dopotutto digerisco sempre malissimo e non va bene. Digestione lenta e aria nella pancia non possono che essere associate a una produzione di tossine e a fermentazione. Non mi sentivo ancora a posto.

Mi avvicino all’Ayurveda. Inizio a mangiare solo cotto e sto meglio. Provo a fare da autodidatta per l’ennesima volta, ma capisco che non sarei andata lontana. Meno male che poi arriva lui: Kandeepan Joythimayananda, che in un certo senso mi stravolge la vita:

dall’oggi al domani mi ritrovo a bere latte di mucca e a mangiare ricotta e riso bianco (tutto il contrario di quello che professo da anni!). Di verdure crude neanche l’ombra così come di legumi, la maggior parte dei cereali e di tutto ciò che è fermentato. Tutto ciò che è “alto e magro” bandito dalla mia alimentazione (troppo Vata!): niente asparagi, cipollotti, fagiolini, legumi, cannella e vaniglia per citarne alcuni. Sì a carote, barbabietole, patate, zucchini e frutta, soprattutto le banane! Ecco, insomma, tutto ciò che non mangiavo da mesi ora è alla base della mia alimentazione!

Mangiando così l’aria nella pancia sparisce e con lei ogni traccia di fermentazione. Sto decisamente meglio! Mi viene un fisico da paura e la mia digestione va alla grande! Finalmente ho la sensazione di fame e di stomaco vuoto. Un sogno. Mi sento più forte e…piano piano inizio a sentire gli ormoni…

Mi conosco e avendo un passato di 7 anni di amenorrea so come quella sia legata alla mia testa ed evidentemente lui ha sbloccato qualcosa. Fin dal primo incontro, quando mi ha “gentilmente” conficcato la sua mano nella bocca dello stomaco facendomi morire dal male e dicendomi che avevo una quantità esagerata di emozioni bloccate proprio li, ho capito che avrei potuto fidarmi di lui. Le lacrime avevano iniziato a scendere in modo incontrolalbile. Erano mesi che non piangevo. E non era dolore fisico, ma veniva da dentro. Aveva toccato le corde giuste. Qualcosa si era mosso. Lo avevo sentito subito.

In tutto questo, rivedo il mio ex. Mi fa piacere vederlo, ma dopo un momento di “è l’amore della mia vita”, scema tutto.

Poi arriva il giorno del primo trattamento con Kandeepan. Appena mi sono sdraiata e ha iniziato a “torturarmi” (ovviamente torture propedeutiche a star meglio eh!) hanno iniziato ad uscire di nuovo le lacrime. Da sole. E mi ha chiesto se il mio legame con il mio ex fosse di testa o di cuore. Ho risposto che non lo sapevo più. Mi ha risposto che se fosse stato di cuore non avrei mai smesso di piangere da quando ci eravamo lasciati. Me lo avevano già detto in molti, ma sentirselo dire da uno sconosciuto ha fatto la differenza. Il mio legame era ormai solo ed unicamente di testa. Ora restava solo tagliare anche quel legame.

Dopo una settimana mi è venuto il ciclo. 

Martedì ho fatto una pulizia intestinale con delle pastigliette super che mi ha dato Kandeepan, ma orami sono così disintossicata dopo tutto il mio percorso che me la sono sbrogliata in mezza giornata e non ho avuto né mal di testa, né nausea, né nessun fastidio particolare. Direi che ora la candida se ne sta relegata nello spazietto** dedicato a lei nel mio intestino. Abbiamo fatto pace. 

Quello che importa è che mi sento di nuovo una donna. A tutti gli effetti. Finalmente. Erano troppi anni che non mi sentivo così.

Ieri, ultimo giorno di Psycophit. 

Nella cassetta delle lettere la comunicazione che il conto in banca con il mio ex era ufficialmente chiuso e la consegna a lui di tutte le  lettere che continuano ad arrivare a casa mia, ha decretato la fine.

Scongelamento completato.

(*) Il vegatest misura la tua energia e capisce se un alimento ti fa bene o male in base al livello di energia associato. Se l’energia scende, l’alimento fa male, se sale, fa particolarmente bene, se non varia è un alimento neutro.

(**) La candida albicans si trova naturalmente nell’intestino di tutti nella forma di lievito. Solo quando muta in quella di fungo insorge la patologia.

Cosa ho imparato…

In questi mesi ho fatto l’errore di voler dar retta a troppe persone contemporaneamente e di voler fare di testa mia, facendo un minestrone di tutto quello che mi venisse detto. Ma io stavo male e non sapevo più a chi rivolgermi. Claudia mi ha sostenuta in tutto il percorso, ma avendo fatto mille cose di testa mia anche lei poi non riusciva più a starmi dietro. Ora, avendo fatto tanti errori su di me, non li faccio fare alle persone che seguo. Diciamo che ho fatto da cavia e ora il protocollo (chiamiamolo così) che uso è efficace. Ci vuole forza di volontà, quella si. Tanta. E non aver paura di stare male, avendo bene in mente il risultato finale che si vuole raggiungere.

Diario della mia guarigione dalla candida: 26 Dicembre 2017

A distanza di mesi posso dire che il mio incontro con l’Ayurveda è stato interessantissimo e mi ha insegnato molte cose sull’alimentazione e ha sbloccato in me credenze senza fondamento (prima mi rifiutavo di mangiare un risotto fatto con riso bianco, guardavo storte le patate e mangiavo tonnellate di verdura cruda che mi faceva male). Detto ciò, l’Ayurveda NON mi ha aiutata a stare meglio e non mi ha aiutata a risolvere i miei problemi alla radice.

Il percorso fatto da autodidatta mi aveva fatto stare mille mila volte meglio rispetto a quando avevo iniziato il mio calvario a Dicembre del 2016, ma io non ero a posto. Lo sentivo. Sentivo che il mio star male non era solo per la candida. C’era di più.

La vera svolta arriva il 24 Ottobre 2017 quando finalmente vado a farmi visitare da un Medico sui generis: medico, omotossicologo e omeopata che fa anche agopuntura e PNL (programmazione neuro linguistica) – un genio insomma! Ha una macchina che vede virus e batteri nel copro e appena mi visita scopro il motivo di tanto star male e mi rendo conto che la candida è davvero l’ultimo dei miei problemi.

Vede che il moncherino di appendice che era rimasto dopo l’intervento di appendicite a 9 anni era super infiammato (quando hanno tolto l’appendicite, mi spiega, non hanno fatto nessuna biopsia e così il batterio che l’aveva infiammata ha continuato per anni a infiammarla): questo secondo lui è stato la causa scatenante di tantissimi problemi di salute che ho avuto visto che catalizzava l’attenzione del mio sistema immunitario. Poi, come se non bastasse, mi trova il pancreas KO, la cistifellea KO con tanto di salmonella e altri batteri quà e là e, lei, la candida of course. Ero sconvolta di sapere tutto il caos che avevo dentro, ma da un lato mi sentivo sollevata: non ero più una malata immaginaria!

Inizio la sua cura fatta omeopatici, fitoterapici, probiotici e di punture nella pancia (di omeopatici) per tirare su il sistema immunitario che era stremato. E’ stato tosto, lo ammetto, avevo spesso nausea (a causa della cistifellea) ed ero spossata e stanca, ma a poco a poco il mio sonno iniziava ad essere più profondo e meno disturbato, iniziavo a digerire quello che mangiavo (un sogno!) e piano piano della candida non c’era più traccia.

Parallelamente ho lavorato anche tanto su di me con la mia carissima amica, nonché Angelo Custode, Marika e ho capito quanto anche la mia testa e i miei pensieri influiscano sul mio stato di salute.

Diario della mia guarigione dalla candida: Settembre 2018

Dopo un ciclo di probiotici miracolosi (ve ne parlo nel mio e-book “Candida Reset“) posso ufficialmente dire che…

Ora sto bene! Davvero bene! La candida ha finalmente tolto le tende e io mi sento rinata.

E auguro con tutto il cuore a chiunque leggendo questo post si sia ritrovato nelle mie parole, di stare bene come sto io adesso il prima possibile e sono certa che il mio e-book Candida Reset potrà esservi di grandissimo aiuto.

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