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Yogurt Veg Di Anacardi

20 Luglio 2015

di Emanuela Caorsi

Porzioni

1 porzione

Strumenti

  • Frullatore

Preparazione

5 minuti

Ingredienti

  • 150 gr di anacardi bio ammollati per almeno 4 ore
  • 1 cucchiaio di succo di limone appena spremuto
  • 2 cucchiai di sciroppo d’acero o miele
  • semini di una bacca di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 225 ml di acqua filtrata
  • 1 capsula di probiotici (o tanto da ottenere 20 miliardi di cellule attive)
  • frutta fresca o cotta di stagione per servire
  • extra sciroppo d’acero o miele per servire

Procedimento

  1. Scolate e sciacquate bene gli anacardi e metteteli nel frullatore con il succo di limone, lo sciroppo d’acero, il sale, i semini della vaniglia, l’acqua (aggiungetene solo 180 ml se volete uno yogurt più denso) e frullate.
  2. Trasferite la crema in un barattolo di vetro.
  3. Svuotate la capsula di probiotici nel barattolo e incorporatela alla crema di anacardi con un cucchiaio non metallico.

Note

  • Il mio è fermentato tanto e si è creato uno strato liquido acido sul fondo. Potete mangiare lo yogurt senza mescolarlo oppure mescolandolo per avere un gusto più acidino.

Curiosità

EmanuelaCaorsi-cashews-yogurt
Io e i miei libri di cucina di solito abbiamo un rapporto di questo tipo:
amore folle a prima vista – istinto irrefrenabile di possederlo – acquisto – felicità paragonabile a quella di una bimba che esce dal negozio di giocattoli con la sua nuova Barbie stretta tra le mani – incontenibile voglia di sfogliarlo e vedere tutte le ricette – sul divano con lui con l’emozione che si prova durante il primo incontro – prime venti pagine sfogliate con cura e ricette leggiucchiate saltellando qua e la e restanti x pagine scorse alla velocità della luce – libro riposto nello scaffale – amore finito.
Eh si perché io col cavolo che seguo passo passo le ricette, io “prendo spunto” e qualcosa mi dice che in questa barca siamo in parecchie vero?! In ogni benedetta ricetta c’è sempre qualcosa che non ci convince: troppo zucchero, troppi grassi, il procedimento e insomma, chi più ne ha più ne metta. E poi, ammettiamolo, quella piccola presunzione che “intanto noi siam più bave” un po’ l’abbiamo tutte. E a ragion veduta: ci viene sempre tutto buono! Quindi perché mai seguire una ricetta?!
Quando sono partita per l’Australia, nei miei 50 chili di bagaglio, tra vestiti, scarpe, trucchi e ammennicoli vari, c’era anche lui: il mio adorato Jerusalem di Yoram Ottolenghi. L’unico libro di cui seguissi le ricette con precisione certosina fino a quando in casa non è arrivato il libro del mio idolo: Sarah Britton, autrice del foodblog “My New Roots” -in caso non lo conosceste andate a vederlo: è meraviglioso!- Lei è fantastica e devo ammettere che se ho deciso di iniziare a studiare nutrizione olistica lo devo in parte anche a lei. Seguo il suo blog da un po’ e ogni sua ricetta è perfetta e poi con lei vado sul sicuro: non c’è mai troppo o troppo poco di nessun ingrediente. Mmmm…forse va giù un po’ tanto pesante con l’aglio, ma a parte questo, le sue ricette sono sempre perfette e da quando ho il libro non mi sono più fermata: ne provo due o tre a settimana e sono una più buona dell’altra e questo yogurt di anacardi non è da meno!
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Ho deciso di condividere con voi questa ricetta perché so che tanti sono degli amanti dello yogurt e che, se si decide di evitare i latticini, rinunciarvi non è semplice. Si, ci sono quelli di soia, ma solo a leggere gli ingredienti mi si accappona la pelle e poi trovo che fare da se sia sempre la soluzione migliore -almeno “si sa cosa c’è dentro”- e più gratificante: non avete idea della soddisfazione che io abbia provato questa mattina quando ho assaggiato il mio primo yogurt di anacardi e mi sono resa conto che era BUONISSIMO! Cremoso, leggermente acidulo e dolce al punto giusto. Una vera delizia.
E poi diciamo che il tempo di preparazione si aggira tra i 30 secondi e un minuto: dipende solo dalla velocità che avete nel mettere gli ingredienti nel frullatore! Poi basta un bzzz e lo yogurt è pronto per fermentare (potete usare questi fermenti o fermenti simili). E dopo 6/8 ore -o di più se lo volete un pochino più acidulo- il vostro yogurt è pronto! Vi ho convinti a provarlo?
Ottimo con frutta fresca di stagione, un goccino di sciroppo d’acero o miele e anche con delle nocciole tostate, ma anche qui, mi raccomando, date libero sfogo alla vostra fantasia!
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Autoproduzione: che soddisfazione!

Ormai siamo sempre tutti di corsa e mi rendo conto che sia molto più semplice e veloce -almeno apparentemente- fare un salto al supermercato, mettere nel carrello biscotti, crakers, pane, latte, formaggio, yogurt ecc. piuttosto che provare a farli da noi.
Ora però vi faccio una domanda: che soddisfazione si ha quando a colazione si mangiano i biscotti o la torta preparati la sera prima? Tanta vero? E allora perché limitarsi ai biscotti o alle torte una volta ogni tanto e non proviamo a farlo più spesso? Anche per quelle cose che io per prima mai avrei pensato potessero avere dei sostituti più buoni e salutari come latte, formaggio e yogurt.
In questo devo dire che il crudismo mi ha insegnato molto: ho imparato che da basta una manciata di mandorle viene fuori un latte cremoso e buonissimo e che da una manciata di anacardi possono nascere un formaggio delizioso ed uno yogurt che fa competizione al famoso yogurt greco che piace tanto a tutti e soprattutto mi sono resa conto che autoprodurre queste bontà da una soddisfazione senza paragoni. Cioè, IO posso fare latte, yogurt e formaggio senza aver bisogno di una mucca. Non mi sembra una cosa da poco, no? E vi dirò di più. Fare queste cose a casa vi farà risparmiare un sacco di tempo perché basta avere una buona scorta di questi “semi magici” a casa e voilà, potete fare ciò che più vi aggrada in quel momento senza dover correre al supermercato a comprarli.
Quindi si, avete capito benissimo, nell’autoproduzione ci sono solo aspetti positivi:

  1. Vi permette di controllare gli ingredienti scegliendo i migliori e possibilmente biologici;
  2. Vi permette di di preparare cose buonissime e che fanno bene alla vostra salute;
  3. E “last but not least”, vi daranno una soddisfazione incredibile!

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