Torta Pasqualina Veg
3 Aprile 2015

Porzioni
4 porzioni
Strumenti
- Frullatore
- Forno
- Padella Antiaderente
Preparazione
45 minuti
Ingredienti
Per le bietole:
- 200 gr di bietole da costa bio (1 mazzo)
- 1 scalogno tagliato a fettine sottili
- 1/2 cucchiaio di olio evo spremuto a freddo
- 2 cucchiai di acqua
- 1/2 cucchiaino di sale
- 3 rametti di maggiorana fresca
Per la crema di tofu:
- 200 gr di tofu vellutato bio
- 200 gr di tofu normale bio
- 2 cucchiai di pinoli bio
- 1/2 cucchiaio di olio evo spremuto a freddo
- 2 cucchiai di lievito alimentare
- 1/2 cucchiaino di sale rosa
Per la sfoglia:
- 50 gr (1/2 cup) di farina di miglio integrale bio
- 50 gr (1/2 cup) di farina di ceci bio
- 30 gr (1/4 cup) semi di lino dorati bio frullati per ottenerne una farina
- 20 gr (1/4 cup) farina di tapioca fine bio
- 1 cucchiaio di olio evo spremuto a freddo
- 70 ml di acqua circa
Procedimento
- Preriscaldate il forno a 180°C.
- Preparate le bietole: lavatele, asciugatele e tagliatele a fettine sottili tipo tagliatelle (in senso perpendicolare alla costa). Tagliate anche i gambi se non sono troppo duri.
- Mettete lo scalogno in padella con olio, acqua e 1/4 di cucchino di sale e fate stufare per 1 minuto, quindi aggiungete le bietole.
- Aggiungete il restante sale e fate cuocere per 5 minuti o finché le bietole non saranno morbide. Fate si che non rimanga liquido della padella altrimenti la sfoglia rimarrà troppo umida e non cuocerà bene.
- Aggiungete la maggiorana tagliata finemente. Fate intiepidire.
- Preparate la crema al tofu: nel frattempo, per la crema di tofu, mettete tutti gli ingredienti nel contenitore del robot da cucina e frullate finché non otterrete una crema omogenea. Tenete da parte.
- Preparate la sfoglia: mettete tutte le farine, compresa la farina di semi di lino su una spianatoia, mischiatele con le mani e create una fontana.
- Aggiungete l’olio al centro e iniziate a incorporarlo alla farina con una forchetta come per fare la pasta fresca.
- Aggiungete l’acqua poco a poco mischiandola con il mix di farine. Quando avrete versato tutta l’acqua impastate con le mani per un minuto fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo (deve essere piuttosto morbido, ma non deve rimanere appiccicato alle mani, quindi se così fosse, aggiungete piano piano un po’ di farina di miglio).
- Pulite la spianatoia, spolveratela con farina di miglio e tirate la sfoglia fino ad uno spessore di 2-3 mm e un diametro di circa 26 cm di modo che una volta messa nella teglia la pasta salga anche sui bordi.
- Assemblate la torta: mettete la sfoglia nello stampo (io di solito uso uno stampo a cerniera), mettete sul fondo le bietole e versatevi sopra la crema di tofu.
- Ripiegate la pasta verso l’interno, spennellatela (io uno un dito!) con un velo di olio evo e un pizzico di sale.
Infornate per 25-30 minuti.
Curiosità
Visto che tra due giorni è Pasqua ed essendo genovese, non potevo certo non pubblicare la ricetta della torta Pasqualina. Senza uova né formaggio. Si, lo so già che vi starete domandando “ma che cavolo di torta Pasqualina è se non ha due dei tre ingredienti principali?”, ma visto che probabilmente sulla vostra tavola ci saranno ben altre cose “animalose” avere una cosina un pochino più leggera non sarebbe mica male.
Lo so che si pensa sempre :”Va bé dai, è festa, anche se mangio un po’ di più chissenefrega!”, però so anche (perché ci sono passata almeno mille volte anche io!) che appena si finisce il mega pranzo luculliano e ci si sente tipo mongolfiere, ci si pente della super mangiata sentendosi a volte anche in colpa. Così preparare una bella insalata mista da mangiare prima di tutto, magari con cavolo, carciofi e noci, e mangiare una bella fetta di questa torta vi sazierà abbastanza da non indugiare troppo su tutti quegli alimenti che vi appesantiscono.
Tornando alla torta e ai suoi tre ingredienti principali: le bietole da costa ci sono e sono pure super mega biologiche perché me le ha date la mamma di un mio amico che non usa pesticidi di alcun genere; al posto della prescinseua ho usato il tofu, ingrediente che non uso molto spesso, ma per le torte di verdura è perfetto per la sua consistenza; le uova…mmm…ecco quelle non ci sono, ma non ne sentirete la mancanza. Lo giuro!
Il tofu, quale sconosciuto.
Derivato dalla soia viene venduto in panetti e il suo aspetto, lo ammetto, è tutt’altro che attraente. Per non parlare del sapore che è pressoché inesistente. Solo mia mamma e mio papà dicono che è buonissimo fatto marinare con olio e prezzemolo…contenti loro! Io non ho ancora avuto il coraggio di assaggiarlo. Il fatto che non abbia sapore però è anche il suo pregio più grande poiché basta aggiungere qualche ingrediente saporito ed ecco che il tofu se lo assorbe tutto e non diventa solo mangiabile, ma diventa pure buono!
Nella crema che faccio per ricreare l’effetto del formaggio uso sia il tofu normale (quello più duro) che quello vellutato (cioè morbido tipo budino) e aggiungo il lievito alimentare a scaglie (lievito di birra essiccato) che ha un sapore “formaggioso”. Il tocco segreto è poi l’aggiunta dei pinoli e allora si che questo tofu prende vita!
Potete acquistare il lievito alimentare in qualsiasi negozio bio o su internet. Se siete celiaci o intolleranti al glutine fate però attenzione alla marca che scegliete perché ho notato che alcuni contengono malto d’orzo. Io per ora sto usando quello che avevo comprato in Australia che è senza glutine. Questo è un”must have” (cioè non potete farne a meno!) nella dispensa di chi voglia seguire in parte o completamente una cucina naturale.
Alla base di una cucina naturale ci sono ingredienti di origine biologica. E qui lo so che si potrebbe aprire una discussione lunga ore. In Australia il mercato del cibo “organic” è immenso e tutti ne hanno piena fiducia, rientrando in Italia però mi è parso di capire che la fiducia nei confronti dei prodotti biologici sia poca. Molto poca. Molte persone proprio non ci credono, in primis coloro che hanno le terre.
Proprio qualche giorno fa sono andata a trovare degli amici che hanno terre ad Albenga (SV) i quali non danno nulla alle piante e così la verdura e la frutta che hanno è Bio con la B maiuscola. Quando però ho chiesto loro cosa pensassero del bio la risposta è stata subito “non esiste. Tutti danno qualcosa alle piante, soprattutto le aziende che producono per la grande distribuzione”. Mi hanno anche parlato di un’azienda che produce liquori apparentemente bio, ma che compra le erbe aromatiche per farli da un contadino che usa pesticidi. No comment.
Potete immaginare la mia faccia dopo aver sentito queste parole. Io, ormai da parecchi mesi grandissima sostenitrice del biologico.
Dopo un po’ di riflessioni sono arrivata a questa conclusione: sono consapevole che l’agricoltura biologica non escluda totalmente i pesticidi, ma almeno ne limita la quantità e ne controlla la qualità. L’inquinamento è ovunque, lo so, ma sono sicura che se almeno scelgo prodotti che non siano ulteriormente contaminati da quintali di pesticidi un piccolo vantaggio per il mio corpo c’è sicuramente.
È così, finché non avrò il mio orticello, io do fiducia a coloro che credono nella terra e nel biologico. Si, è vero, costa un pochino di più, ma con i gruppi di acquisto che ci sono ora, i prezzi non sono mica poi così da svenarsi e in più aiutiamo i produttori delle zone intorno alle nostre città che anche se non sono certificati bio (perché costa parecchio e se non si ha una grande produzione non ne vale la pena) non usano tutti i pesticidi che troviamo in frutta e verdura dei supermercati.
Perché bio?
Perché frutta e verdura coltivati in modo biologico sono più buoni e più ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti perché vengono fatti maturare completamente sulle piante e hanno così più tempo di assorbire queste sostanze dalla pianta stessa. Inoltre non contengono pesticidi il che non è per niente male per il nostro corpo: i pesticidi indeboliscono le pareti del nostro intestino che fanno più fatica ad assorbire e passare al sistema sanguigno tutti i nutrienti che ricaviamo dal cibo e che sono la nostra “benzina”.