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Gingerbread Cookies

12 Dicembre 2017

di Emanuela Caorsi

gingerbreadcookies senza glutine e vegan

Strumenti

  • Forno
  • Stampini

Preparazione

25 minuti

Ingredienti

Ingredienti Secchi:

  • 120 gr di farina di riso integrale
  • 25 gr di farina di ceci
  • 50 gr di zucchero di cocco
  • 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1/2 cucchiaino di cannella in polvere
  • 3 grani di pepe + 2 chiodi di garofano + 2 bacche di cardamomo polverizzati nel mortaio
  • una grattugiata di noce moscata
  • 1 pizzico di sale rosa dell’Himalaya
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci (o 1/2 cucchiaino di bicarbonato e 1/2 di cremor tartaro)

Ingredienti Umido:

  • 30 gr di olio di cocco sciolto
  • 50 gr di sciroppo di cocco
  • 2 cucchiai di acqua

Procedimento

  1. Preriscalda il forno a 180°C ventilato. Rivesti la teglia con carta da forno.
  2. Metti in una ciotola tutti gli ingredienti secchi e mescolali con la mano.
  3. Sciogli in un pentolino l’olio di cocco a fuoco bassissimo. Spegni e aggiungi lo sciroppo di cocco. Versa sul composto secco e mescola con un cucchiaio. Si formeranno tante briciole. Non ti scoraggiare. Aggiungi i due cucchiai di acqua e inizia ad impastare con la mano. Forma una palla.
  4. Versa un pochino di farina di riso sulla spianatoia e stendi l’impasto con un matterello fino a 4 mm. Con lo stampino ricava i gingerbread men e disponili sulla teglia.
  5. Inforna per 10 minuti. (Se usi il forno statico potresti aver bisogno di farli cuocere qualche minuto in più – saranno pronti quando i bordi diventeranno leggermente più scuri).
  6. Fai raffreddare su una gratella o su un tagliere (sempre con la carta da forno sotto) altrimenti sulla teglia si forma la condensa e rimangono umidi.

Curiosità

Ma ci credete che mancano 13 giorni a Natale?!?!
Per me questo anno è davvero volato. E’ stato un anno super intenso: pieno di tante cose meravigliose, ma anche di tanto star male e di parecchia malinconia nel cuore. Vi dirò, sono proprio felice che questo BELIN di 2017 sia quasi finito!!!
Se penso che praticamente un anno fa iniziavo tutto il mio percorso per debellare la candida e che ancora ora pasteggio a integratori non ci voglio credere. Vi starete chiedendo: ma non stavi meglio?! Si, certo, rispetto all’anno scorso sono un fiore, ma recentemente ho scoperto come mai questa cavolo di candida (seppur super soft – cosa che molte persone ignorerebbero, ma io sono pur sempre una testa di rapa e se non vado in fondo alle cose non sono felice) non se ne voleva andare. Per farla brevissima: sono stata recentemente da un omotossicologo super a Genova che con la sua macchina mega ha capito che tutti i miei problemi partivano dall’appendice  che mi era stata tolta a 7 o 9 anni, non ricordo. Insomma, i medici non la tolgono tutta tutta e un pezzetto rimane attaccato al cieco. Peccato però che se l’appendice l’avevano tolta significava che era infiammata, ma nessun medico si è preoccupato di capire cosa (che batterio!) l’avesse infiammata e così anche il moncherino ha continuato ad essere infiammato.
Questo cosa comporta? Che se c’è un’infiammazione il sistema immunitario utilizza la sua armata per contrastare e tenere a bada proprio quell’infiammazione. Se il sistema immunitario è impegnato su un fronte così, lascia purtroppo poche risorse per resistere ad altri batteri e virus. Non vi dico tutto ciò che ha trovato: batteri della tubercolosi (che hanno causato la celiachia), salmonella (yeah!) e il pancreas ko (ecco perché non digerivo un fico secco e che appena mangiavo un micron di zucchero rispuntava la candida!). In questo scenario il mio corpo certo non poteva occuparsi pure della candida! Con la dieta, gli integratori che consiglio anche alle persone che seguo ne avevo fatta fuori diciamo il 95%, ma quel 5% si risvegliava sempre nei momenti di grande stress perché come ben sapete quando si è stanchi e molto stressati le difese immunitarie si abbassano e le mie erano un po’ dall’appendice, un po’ dal pancreas e un po’ a tenere a bada gli altri ospiti indesiderati che la candida non se la filavano di striscio e così, zacchete che mi fregava di nuovo.
Come direbbero gli inglesi: I’m getting there! (Ci sono quasi!).
Tutta questa sbrodolata per dirvi che se soffrite di candida in modo “umano” con recidive, ma mai troppo debilitante, allora io posso aiutavi al 100%, se invece soffrite di recidive e vi sentite che state davvero male, è importante indagare cosa ci sia di più “grave” perché se la candida si ripresenta sempre significa che il vostro sistema immunitario è impegnato su un’altro fronte che è indispensabile sistemare (in primis per la vostra salute e poi per permettervi di debellare la candida una volta per tutte) – anche per questo ovviamente posso aiutarvi seguendovi per quanto concerne l’alimentazione, ma vi indirizzerei a chi può aiutarvi a risolvere il problema alla radice.
Se quindi vi state chiedendo se neanche l’Ayurveda mi abbia aiutata, ahimè devo dirvi di si. Per quanto creda che l’approccio dell’Ayurveda sia i migliore in assoluto per quanto riguarda l’alimentazione, per me non è stata la soluzione dei miei problemi. Sono felicissima però di aver intrapreso anche questo percorso che mi sta aiutando tantissimo anche con le persone che seguo!
Ora mi domando: ma come cavolo sono finita a parlare di tutto questo quando volevo semplicemente darvi la ricetta dei gingerbread cookies che vi ho promesso? Va bè…scusatemi se vi ho stremato con tante parole, ma almeno così sapete la mia storia.

Veniamo ai gingerbread cookies. Sul sito c’è già una versione (la trovate qui), ma questa è leggermente diversa: qui ho utilizzato lo sciroppo di cocco anziché la melassa per avere un gusto leggermente meno forte e far risaltare il sapore delle spezie che fa tanto Natale.
La ricetta è ovviamente senza glutine e vegan! Non aspettatevi dei biscotti super croccanti perché rimarreste delusi: questi si sciolgono in bocca e sono di una bontà esagerata. Provateli e mi darete ragione!

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